Violenza nel calcio giovanile: “Segnalazione preventiva e intervento immediato gli elementi fondamentali”


Bisogna cambiare la direzione di questo pallone. Non permettiamo allo sport più bello del mondo di venire rovinato da alcuni deficienti”. È questo l’importante monito lanciato durante l’incontro tenuto nella serata di mercoledì nella sala “Benedini”, nella sede della FIGC di Parma, nel quale sono intervenuti il Prefetto Giuseppe Forlani, il Questore Gaetano Bonaccorso, il Comandante dei Carabinieri Azzurra Ammirati, il Delegato della FIGC di Parma Romano Martini e il Vicesindaco Marco Bosi, davanti a una platea composta dai dirigenti delle società sportive del nostro territorio, ma anche allenatori, genitori e arbitri. Tutti con un interesse comune: estirpare la violenza dal mondo del calcio giovanile, quella “patologia”, come è stata definita dal Questore Bonaccorso, di cui il mondo del pallone di Parma soffre da ormai troppo tempo.

Il Prefetto Forlani ha sottolineato l’importanza di due elementi fondamentali:

  • La presenza sul campo del “responsabile della sicurezza”, che le attuali direttive della FIGC di Parma identificano in 2 persone, munite di bracciale identificativo, che devono vigilare sulla situazione presente sul terreno di gioco e sugli spalti.
  • La precisa e puntuale compilazione del referto di gara da parte dell’arbitro, definito un “elemento testimoniale importante” dal Prefetto Forlani.

Rivolgendosi a tutti gli addetti ai lavori, dai dirigenti agli arbitri, il Questore Bonaccorso ha individuato 2 passaggi per contrastare la violenza nel calcio giovanile:

  • Segnalazione preventiva: da una parte “è necessaria la sensibilità di porre all’attenzione delle forze dell’ordine partite che presentano indicatori di rischio”, ha affermato il Questore, “per esempio episodi accaduti nel precedente campionato tra due squadre o nel girone precedente del medesimo campionato”. Da qui l’accento sulla prevenzione, per indicare alle forze dell’ordine le partite potenzialmente a rischio.
  • Intervento immediato: dall’altra parte è importante avvisare immediatamente le forze dell’ordine alle prime avvisaglie di comportamenti potenzialmente pericolosi e gravi che avvengano sui campi e sulle tribune, dando modo ai Carabinieri o alla Polizia intervenuti di:
    • Tutelare le persone oggetto di violenza.
    • Acquisire nell’immediato gli “elementi di riscontro”, ovvero prove e testimonianze a caldo dell’episodio.

Il Comandante dei Carabinieri Ammirati ha evidenziato l’importanza della tempestività dell’intervento: “Abbiamo bisogno delle vostre segnalazioni in tempo, prima che le partite degenerino”.

Il calcio sa unire le persone e sa emozionare”, ha commentato il Vicesindaco Bosi, “ma ha limiti culturali ancora da colmare. L’allenatore permette ai ragazzi di diventare uomini; occorre educare ancora prima di allenare”.

I consigli per iniziare ad affrontare e provare a superare questo problema culturale e comportamentale arrivano dalle parole del Questore e del Prefetto: “Serve il contributo delle società per incontrare chi si occupa di giovani, perché questa situazione così grave nasce da chi non sa rispettare i ruoli, che siano quello dell’arbitro, del professore o del vigile”.