Iori nella RTO: “Prepararsi ad avere l’atteggiamento giusto”


Capacità di prevenzione e relazione e soprattutto l’importanza di prepararsi prima della gara. In particolare su questi temi è stata incentrata la riunione tecnica presso la sezione di Parma tenuta da Erio Iori, già consigliere nazionale e attuale osservatore alla CAN A. Dopo l’introduzione del presidente Comastri, l’ex fischietto ha preso la parola ed ha intrattenuto la sala con considerazioni che riguardano la reazione comportamentale che un buon arbitro deve aver già studiato ad eventi oggettivamente prevedibili. “Partiamo da un presupposto: non possiamo affidarci all’improvvisazione se vogliamo fare bella figura sul terreno di gioco. E’ opportuno riflettere, preparare, studiare le nostre vie di uscita, quelle più adatte al nostro carattere. Ad esempio, in caso di proteste singole o di gruppo, da lontano o da vicino, verbali o gestuali, dobbiamo sempre aver pronta una via di uscita senza forzarci a fare qualcosa che non è nella nostra indole. Potremmo ragionarci per ore, ma ognuno deve usare i suoi strumenti per dirimere ciò che può accadere. Bisogna, però, pensarci prima, è comprensibile che si possa essere sorpresi da un evento raro, ma non da qualcosa che si verifica sempre”. Una sorta di casistica degli atteggiamenti da tirar fuori a seconda delle pieghe della gara. “Occorre ricordarsi che il lato della personalità dell’arbitro è uno dei più importanti. Ai miei tempi si diceva che più ne hai e meno tempo impieghi a far battere un calcio di punizione dal limite. Se siamo incisivi, le squadre in campo si sentono tutelate e ciò fa guadagnare rispetto. Ma l’intervento tempestivo, che fa presidiare efficacemente la gara, è possibile solo se abbiamo pensato prima, siamo partiti in anticipo con la nostra testa. Per essere credibili in campo occorrono anche la serenità e la compostezza che costituiscono il “ruggito sordo” dell’arbitro. Prepararsi bene al rapporto con gli altri permette di avere più certezze e meno timori”. Prima della riunione ha fatto ingresso in aula Dino Sozzi, storico assistente di Michelotti, alle soglie delle novanta primavere (portate splendidamente). Applausi meritatissimi per il decano.
Gaetano Pugliese